Il bordo vertiginoso delle cose
Adoro il sabato. Non suona la sveglia, la casa è silenziosa, dall’esterno i rumori del traffico sono ovattati, come quando nevica. E’ tutto ovattato, come in una fiaba.
È un autore che ho scoperto da poco; quest’estate ho letto la versione di Fenoglio: il suo stile mi ha appassionata. Non sono un’amante di libri gialli, tuttavia mi sono affezionata al maresciallo Pietro Fenoglio e, andando a ritroso, ho letto Una mutevole verità, mi manca L’estate fredda per ultimare la trilogia.
Ho letto anche Né qui né altrove. Una notte a Bari, un’avvincente racconto di un incontro tra amici, dopo anni di lontananza e un giro nella notte di una Bari che è rimasta uguale nei luoghi ricordati, ma al contempo non è più la stessa. Visiterò Bari come se fossi un personaggio.
Il libro che sto leggendo invece, racconta di un uomo che torna a Bari, in seguito ad un fatto di cronaca e il suo passato ritorna fortemente nella sua vita attuale. Mi piace molto il racconto in parallelo, i capitoli del racconto presente contrapposti alla storia di Enrico; inizialmente i capitoli sono nettamente separati graficamente e dalla linea del tempo, fino a diventare in modo quasi impercettibile un’unica storia.
È curioso come scegliamo i libri, a volte in modo inconsapevole, che, in un particolare momento della nostra vita, ci fanno riflettere, ci rispecchiano, sono particolarmente attinenti a ciò che stiamo vivendo. Nel libro un uomo che guarda alla sua adolescenza.
Ultimamente anch’ io mi sono ritrovata a pensarci spesso per diversi motivi ed in seguito a vari stimoli; mi sono ritrovata a cercare di ricordare quando e come ho iniziato a godere della lettura di un libro.
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